Le cose accadono due volte. La prima nella mente quando le immagini, la seconda quando le cominci a costruire. Abbiamo immaginato MANJOO in un dopocena di un ormai lontano 2013. Ricordo che abbassammo il volume perché la voce di Rachida di Masterchef copriva le nostre. Antonio aveva voglia di raccontare qualcosa di speciale. Lo notavo dalle dita che tamburellavano sulla tavola.
E quella sera eccome se brillavano, e non era per gli amari. Aiutare le persone a cucinare e a mangiare meglio. È per questo che tutti noi abbiamo lasciato i nostri posti fissi. Perché ci siamo guardati negli occhi e ci siamo riconosciuti, e scelti. Prima di costruire Manjoo siamo andati dagli appassionati come te e abbiamo ascoltato tutte le loro opinioni, come il salumiere al banco senta questo prosciutto se le piace. È come se in quel famoso dopocena di un ormai lontano 2013 ti fossi seduto anche tu. IO MANJOO, TU MANJOO.
C’erano una vegana, una pescetariana e tre onnivori. Non è una barzelletta è la nostra brigata.
Sagittario ascendente sagittario, copywriter ascendente content manager. Prima dei numeri, dei followers e dei like ci sono le persone. Sempre.
Quando non faccio di conto, creo insieme ai miei amici il nostro sogno: aiutare le persone a prendersi cura di sé e degli altri attraverso il cibo.
Tra canne (da pesca) e strategie di marketing. Sempre con lo stesso obiettivo: pescare.
La pescetariana. Buona progettazione e creatività è il mantra. Se non fossi stata una designer...sarei stata Ernst Knam.
Sono una donna dai sani principi, amo i cibi sani. Credo nell’importanza dei valori, i valori nutrizionali.
Ravanelli, salmone, pepe nero in grani, prezzemolo, passione, entusiasmo, ricerca adagiati su un letto di un sogno.